Come si attua l’allungamento degli arti nel bambino e nell’adulto?

L’allungamento di un arto nel bambino e nell’adulto è fondato sulla medesima premessa teorica che l’osso interrotto e sottoposto ad una forza dosata, per intensità, direzione e senso, attuata una stabilizzazione assoluta dei segmenti ossei, innesca e stimola un processo rigenerativo e non solo nel tessuto osseo, ma anche delle parti molli (vasi, nervi, tendini, muscoli) purché sia rispettata l’integrità  della vascolarizzazione, permessa dalla completa funzionalità. La stabilità è ottenuta mediante l’applicazione dei fili transossei e dei cerchi esterni collegati tra loro con le aste, la funzione è realizzata, ad esempio per l’arto inferiore, dal cammino, la vascolarizzazione è assolutamente rispettata dalla tecnica di Ilizarov.

Il segmento osseo interrotto chirurgicamente (osteotomia) è sottoposto a distrazione continua di circa 1 mm al giorno, è prescritta la mobilizzazione attiva ed il cammino; tra l’epifisi e la metafisi che progressivamente si distanziano, si forma tessuto osseo che si chiama «rigenerato».

Il massimo allungamento ottenuto con questa metodica è stato di 52 cm.

Nel bambino e nell’adulto l’interruzione del segmento osseo è preferibilmente apportata in una sede ad elevata vascolarizzazione quale la metafisi.